Menu di navigazione – 6 errori da non commettere

Per questo articolo ho deciso di tornare un po’ alle origini e parlare di webdesign e più precisamente di quell’elemento che permette la navigazione nei siti web. I menu.

Il design di un menu ha una forte influenza sul successo o sul fallimento di un sito al pari di altri fattori. Influisce sul traffico e sul ranking, sulle conversioni e sull’usabilità. Ogni elemento importante del tuo sito è connesso alla navigazione, dal contenuto alla URL. Forse non ci hai mai pensato, ma spesso anche solo un piccolo miglioramento nella navigazione può far aumentare il numero di visitatori che trovano ciò che stanno cercando.

Ecco 6 errori che è facile commettere e da cui possiamo imparare molto

Errore 1 – Adottare uno stile non standard

Gli utenti si aspettano di trovare un menu di navigazione orizzontale in alto o verticale sulla parte sinistra. Mettere il menu in questi posti standard rende il tuo sito più semplice anche per quel visitatore che ci entra per la prima volta. Questo vuol dire un basso bounce rate, più pagine visitate e conversioni più alte.

Sii prevedibile. Si è vero, il marketing ci spinge a differenziarci, ma lo stile di navigazione non è l’elemento giusto per esprimere la creatività. Il tuo obiettivo è quello di aiutare le persone a trovare il tuo contenuto, non mostrare un nuovo modo per navigare nel sito.

Errore 2 – Usare etichette troppo generiche o Essere troppo creativi

In entrambi i casi si rischiano problemi di incomprensione.

Il menu dovrebbe essere descrittivo. Le etichette come Prodotti o Servizi sono generici per tutti i tipi di aziende e non comunicano nulla agli utenti. Ironicamente, un “Cosa facciamo” non dice nulla di cosa fai davvero. Fai risparmiare un click al visitatore (e riduci quinti la percentuale di abbandono) cercando di essere il più descrittivo possibile, anche nel menu. E’ vero, non è un lavoro semplice visto che bisogna usare una, due o tre parole al massimo.

Allo stesso modo, cercare etichette troppo particolari là dove ci sono già nomi più convenzionali che capiscono tutti, è un usare nella maniera sbagliata la creatività.  Etichette originali rendono felici copywriter e creative director, ma non danno nulla al tuo visitatore. Mostra la tua creatività nel testo e nelle immagini, ma lascia perdere il menu.

Errore 3 – Menu Drop Down

I menu drop down sono sconsigliabili per due ragioni. A seconda di come sono stati pensati, possono rappresentare un problema per i motori di ricerca. Ma soprattutto, il menu drop down annoia! Questo perché noi muoviamo gli occhi molto più velocemente di quanto muoviamo il mouse. Quando spostiamo il mouse su una voce del menu abbiamo già deciso di cliccare e invece il drop down menu ci mostra altre opzioni. Ancora peggio, incoraggia i visitatori a saltare le pagine principali. L’eccezione è data dal Mega Menu: nel momento in cui ci sono molte opzioni, migliora l’usabilità del sito.

Errore 4 – Troppe voci di navigazione

Hai presente quei siti con decine di link incolonnati a sinistra? Orribili. Ma sai che ti dico, che anche 8 sarebbero troppi, e sai perché? La nostra memoria a breve termine ne “conserva” solo 7 . Con meno voci, gli occhi del visitatore hanno il tempo per cogliere quelle più importanti. Ogni volta che elimini una voce, le altre diventano più visibili. Prendila come una sfida con te stesso e cerca di avere come limite 5 voci di navigazione.

Un menu conciso è anche importante per la SEO. Troppi collegamenti a pagine interne rischia di indebolire l’autorità della homepage e la link juice risulta diluita. Puoi usare Link Juice Calculator  per contare il numero totale delle voci cliccabili sulla tua home. Amazon ne ha circa 100, ma sono sicura che sia molto più grande del tuo sito, vero?

Errore 5 – Scegliere l’ordine sbagliato

Forse sarà capitato anche a te, quando stili una lista, il primo e l’ultimo elemento sono quelli che ricordi meglio. Il menu di navigazione non fa eccezione. Studi di psicologia mostrano che attenzione e mantenimento sono più alti per ciò che appare all’inizio e alla fine. Viene chiama “Serial Position Effect” e si basa sui principi di primacy e recency.
Parlarealmicrofono.it lo spiega perfettamente:

Dal punto di vista della psicologia cognitiva, l’effetto primacy trova spiegazione nella nostra limitata capacità di trasferire informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine: quando siamo bombardati di informazioni una di seguito all’altra, riusciamo cioè a immagazzinare in maniera duratura solo la prima parte di esse. Sul versante opposto dell’effetto primacy, si colloca invece l’effetto recency, ossia la tendenza a ricordare solo la parte finale di un discorso o di un elenco di elementi che ci vengono sottoposti. A livello psicologico, l’effetto recency si spiega con il permanere nella memoria a breve termine solo delle informazioni acquisite più recentemente. Ci ricordiamo quindi più facilmente le prime informazioni perché entrano a far parte della memoria a lungo termine, e le ultime perché restano nella memoria a breve termine.

Quindi metti le voci più importanti all’inizio o alla fine della navigazione e quelle meno importanti nel mezzo della lista.

Errore 6 – Il menù principale cambia a seconda delle pagine o cambiano le etichette

Le voci devono rimanere le stesse su tutte le pagine del sito e mantenere lo stesso ordine. Le etichette che si sono scelte non devono cambiare: se hai optato per “Offerte” nel menu principale non puoi scrivere “Promozioni” nella navigazione del footer, e far puntare alla medesima pagina. La coerenza è usabilità. Ogni cambiamento nel menu provoca disorientamento nel visitatore e i visitatori che si trovano disorientati semplicemente lasciano il sito.

Conclusioni

Non mettere in difficoltà i tuoi visitatori. Rendi la navigazione semplice. Un singolo errore nel menu può avere effetti sia sul ranking sia sull’usabilità, ma come hai visto basta qualche piccola correzione per avere grandi benefici!

Fonti:
http://www.webvanta.com
https://blog.kissmetrics.com/common-website-navigation-mistakes/
http://mysiteauditor.com/blog/17-main-menu-mistakes/
Photo by Kelly Brito on Unsplash

5 errori di inbound marketing che possono mettere a rischio il tuo brand

Ormai lo sanno anche i sassi: l’inbound marketing può essere molto utile per attrarre clienti attorno al brand, generando curiosità e donando longevità. Se fatto bene, i clienti vengono coinvolti dalle informazioni che trovano su blog e social, di cui aspetteranno con ansia gli aggiornamenti quotidiani.

Nel momento in cui si inizia, gli errori sono dietro l’angolo e questa è una buona cosa: si, perché è proprio dagli errori che si impara. Ma se in ballo ci sono soldi e reputazione, allora dobbiamo cercare di ridurre al minimo i possibili sbagli perché alcuni possono essere davvero disastrosi, col risultato di far fuggire i lead lontano dai vostri canali di vendita, senza possibilità di ritorno.

Questi sono 5 fra i più comuni errori di inbound marketing Continua a leggere

La potenza delle emozioni nel web marketing

Ogni giorno siamo investiti letteralmente da centinaia di emozioni differenti dalle mille sfumature e tutte relative alle diverse situazioni sociali in cui ci troviamo. Le emozioni base sono: felicità/amore, tristezza, paura/sorpresa e rabbia e disgusto (ti ricorda qualcosa? ^_^  ). Queste “emozioni madre” sono poi in grado di generare molti altri livelli emozionali.

Questa è la famosa Ruota delle Emozioni di Robert Plutchik, che mostra solo alcuni di questi livelli generati dalle emozioni base.

Ruota delle emozioni

Che si possano usare le emozioni nel marketing è cosa ormai nota, persino lo zio Mark ne ha preso atto, cercando un modo per creare maggiore coinvolgimento sulla sua piattaforma.

Come funzionano le emozioni

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Content Curation: cosa è e come farla al meglio

La content curation è uno dei più semplici ed efficaci metodi per attrarre visitatori sul tuo sito e generare interesse nella tua attività.

Il trucco è ovviamente uno solo: farlo bene.

Cosa è la Content Curation

La content curation riguarda il processo di classificazione delle risorse presenti in rete:

la ricerca, l’organizzazione, le annotazioni personali e la condivisione di quei contenuti digitali che sono maggiormente rilevanti e di alta qualità su uno specifico argomento, confezionandoli in una nuova e più significativa veste per il proprio mercato di riferimento

Condividere articoli rilevanti, storie, news, editoriali in una maniera diversa permette di aggiungere al tuo sito contenuti interessanti più velocemente e con maggior efficienza. Continua a leggere

Come pianificare la tua strategia di Visual Content

[Aggiornato il 23/03/2018]
I social media rappresentano una sfida continua, almeno per chi, con queste piattaforme, ci lavora: in particolare, a rendere tutto più complicato, c’è il fattore “tempo”: sempre troppo poco per poter fare tutto. Per questo, una buona strategia di social marketing deve preoccuparsi non solo della creazione di contenuti ma anche della loro diffusione e condivisione: in questo modo ottimizzare e ridurre i tempi di gestione sarà sicuramente più facile.
In questo articolo, mi propongo di entrare più nel particolare, esplorando il panorama “visual”, in  cui Instagram, Pinterest e YouTube occupano una posizione dominante: avere un solido piano di visual marketing rende più concreto il raggiungimento degli obiettivi a cui ci si è dedicati. L’utilizzo corretto di contenuti visuali può diventare uno strumento di inestimabile valore nella tua strategia di social media marketing ed essere declinata in diversi modi.

Il visual marketing è una categoria versatile, che comprende la condivisione di immagini statiche (che include, ma non si limita a, fotografie, infografiche e meme) così come i video. Il primo passo per usare nel modo giusto i contenuti visual è: studiare un piano marketing dedicato che aiuti a elaborare una strategia e postare i contenuti più corretti. Continua a leggere

5 motivi per cui il tuo articolo non verrà letto!

perché il tuo articolo non verrà letto

Ogni giorno leggo un’infinità di articoli e post. Ci sono alcuni blogger che adoro per come scrivono e per le idee che comunicano. A volte sono proprio i loro articoli a darmi l’ispirazione per scrivere i miei articoli. Amo condividere e promuovere il lavoro degli altri quando lo ritengo valido e di qualità!

Nella grande varietà di articoli che leggo, però, ci sono anche quelli che non mi intrigano abbastanza e che mi fanno cliccare sulla X più velocemente di quanto si possa dire “aspetta! posso spiegare…” a causa della prima impressione che ho avuto.

Ecco quali sono le cose che davvero fanno scappare i lettori, a mio parere. Continua a leggere

Profilo LinkedIn: come non scrivere il nostro Riepilogo

Nel nostro profilo LinkedIn c’è una sezione particolarmente importante, che però viene spesso sottovalutata, a volte per pigrizia, altre perché non viene giudicata utile. Sto parlando del Riepilogo, quella parte in cui dobbiamo raccontarci, far sentire la nostra voce virtuale e renderci interessanti agli occhi di chi ci sta leggendo.

Liz Ryan, CEO and Founder di Human Workplace (se ancora non la seguite su LinkedIn, provvedete subito), ci ricorda 5 errori fatali che molto spesso commettiamo nello scrivere il nostro Riepilogo. Continua a leggere

L’importanza della nicchia

Combinare una nicchia specifica con un branding potente può aprire tutto un mondo nuovo ricco di vantaggi. Se stai cercando di espandere il tuo mercato restringendo il focus su cui puntare, ci sono alcuni punti fondamentali da ricordare.

Esci dall’oceano e tuffati in piscina!

Certo che puoi vendere a chiunque, ma in questo caso sei anche in competizione con chiunque. Siccome non puoi lavorare con tutti nemmeno se vengono a bussare alla tua porta, è molto meglio avere un tuo piccolo angolo di mercato. Cosa se capace di fare? Sei di aiuto alla gente? Puoi restringere la tua target audience? E quanto puoi andare in profondità? Continua a leggere