SEO, SEM e SEA – Una spiegazione semplice per i non addetti ai lavori

Nel mondo digitale abbiamo spesso a che fare con gli acronimi che, per chi lavora nel settore, hanno un significato chiaro e univoco e, per chi il digitale lo vive in modo indiretto e non in prima persona, possono portare a equivoci e interpretazioni errate.
Penso, per esempio, a quell’imprenditore che, spinto dal desiderio di attrarre nuovi clienti, vorrebbe (giustamente) rivolgere parte delle sue risorse al search marketing, salvo poi trovarsi a non sapere quale strategia scegliere o prendere decisioni sbagliate per non aver colto importanti differenze.

In questo articolo parlerò della differenza tra SEO, SEM e SEA, tre acronimi che possono destare equivoci e magari portare a interpretazioni e, di conseguenza, a investimenti errati.

Prima di scrivere le definizioni però, è bene ricordare che ci sono due metodi base per rendersi visibili sui motori di ricerca:

1 – Comparire nei risultati organici o naturali: è la lista che appare in modo naturale (SERP), senza pagare Google/Bing/Yahoo.

2 – Comparire nelle Paid Search Ads, ossia gli annunci a pagamento. Se paghi ci sei, quando smetti di pagare, non ci sei più. Continua a leggere

Il tuo calendario editoriale: i primi passi

Fare social marketing in modo efficace non è facile: molte PMI e imprenditori che vogliono iniziare la loro attività social a volte vengono presi dalla confusione, dalla voglia di strafare o al contrario dal non sapere cosa fare,  e si sentono spaesati e senza punti di riferimento. Questo porta ad una gestione frettolosa e non curata delle pagine, che genera più danni che altro. Continua a leggere

Il segreto per la perfetta foto profilo

Esiste un segreto per avere la perfetta foto del proprio profilo, che possa generare più visite, maggiore credibilità e autorevolezza? A quanto pare si: questo studio di Photofeeler ha analizzato più di 800 foto, basandosi su competenza, piacevolezza e influenza: il risultato ci fornisce interessantissimi dettagli su ciò che funziona e che non funziona. Continua a leggere

Ecco la tavola periodica dei fattori per una SEO di successo

La SEO potrebbe sembrare, agli occhi di chi non è uno specialista, più simile all’alchemia che alla scienza. Ma non è così. I motori di ricerca ricompensano quelle pagine che hanno la giusta combinazione di fattori, o segnali, di ranking. La SEO riguarda proprio il controllo dei contenuti che generano il giusto tipo di segnali. Continua a leggere

Sette statistiche SEO da non sottovalutare

Dire che l’ottimizzazione per i motori di ricerca è importante per qualsiasi tipo di lavoro o impresa è dire poco. Parte fondamentale del digital marketing, la SEO aiuta a rendere visibile il tuo sito sui motori di ricerca e soprattutto aiuta a determinare il ranking nei risultati organici.

Più efficace sarà la SEO e maggiori saranno le possibilità di aumentare il posizionamento. Continua a leggere

Linkedin – 19 errori da mettersi le mani nei capelli!

Errori linkedin

Se non state ottenendo i risultati sperati, è possibile che stiate commettendo uno o più errori su Linkedin che fanno scappare i vostri potenziali clienti.

Avete una sola possibilità per fare buona impressione al primo contatto, e quando la gettate via per errori di questo tipo, avete seriamente chiuso la porta ad una possibile relazione ricca di opportunità. Continua a leggere

Perché la tua strategia di email marketing ha fallito?

email marketingQualcosa nella tua strategia di email marketing è andata storta. Cos’hai fatto di sbagliato? Prova a controllare se per caso hai commesso uno di questi 8 errori che ti hanno precluso ogni possibilità di riuscita.

1 Hai dato l’impressione di fare spam

Anche se sei convinto di avere tra le mani del contenuto inestimabile per i tuoi contatti, se non scrivi nel modo corretto le tue email daranno l’impressione di essere fastidiose e potresti essere percepito come spammer.
I principali errori in questo caso sono:

  • L’oggetto della tua mail appare vago o troppo familiare
  • L’oggetto della tua mail è scritto tutto in maiuscolo
  • Nell’oggetto della tua mail hai inserito troppi punti esclamativi!!!!!!!! Continua a leggere

Vuoi vincere la Battaglia per l’Attenzione?

Come creare il contenuto giusto?

In un passato poco lontano, vincere la battaglia per l’attenzione era relativamente semplice: bastava trovare le parole chiavi giuste ed ecco che si poteva costruire in poco tempo la propria brand awareness.

Al giorno d’oggi non è così semplice. In un mondo dove chiunque pubblica qualsiasi cosa non è più solo questione del tuo brand contro i tuoi competitors, ma è il tuo brand contro innumerevoli video di gattini, contro tutte le liste di cosa devi o non devi fare, contro il collasso di informazioni proveniente da ogni dove.

Il rapporto segnale/rumore è in costante aumento. Ogni giorno siamo esposti a centinaia, anzi migliaia di messaggi dai brand ed è sempre più difficile emergere dalla massa.

Secondo una ricerca di Statistic Brain nel 2000 la nostra massima attenzione aveva una durata di 12 secondi; nel 2015 è passata a 8.25 secondi, un secondo in meno di quella di un pesce rosso!

Come possiamo dunque attirare l’attenzione in così poco tempo?

Il punto è portare la gente a capire che noi abbiamo qualcosa di più, che abbia senso per loro, che sappiamo di cosa parlano e che il nostro approccio è il più meritevole di fiducia rispetto agli altri.

La chiave principale per motivare il coinvolgimento della nostra audience è ovviamente quella dell’EMOZIONE: quando andremo a scrivere un copy, un post o a creare un’immagine, ricordiamoci che non tutte le emozioni sono uguali. Lo stupore, la passione e la rabbia riescono a coinvolgere molto più di qualsiasi altro sentimento.

La seconda chiave è la PERSONALIZZAZIONE.
L’obiettivo è dalle la giusta informazione, alla persona giusta, nel momento giusto. Per questo il contenuto deve essere personalizzato, per incrementarne la condivisione e l’influenza sul tuo pubblico.

Dal Content Marketing Institute ecco tre consigli affinchè gli forzi per creare contenuti adeguati vengano ripagati in attenzione sempre maggiore. Continua a leggere

3 comandamenti di content strategy per Google Hummingbird

Google HummingbirdDirettamente dal Content Marketing Institute ecco un articolo che evidenzia le tre regole più importanti per avere una content strategy di successo.
Ogni aggiornamento agli agoritmi di Google aveva sempre lo stesso obiettivo: fornire agli utenti del motore di ricerca il più rilevante e usabile risultato possibile.
L’ultimo, Hummingbird, in realtà non è per nulla un semplice aggiornamento. Diversamente dagli aggiornamenti di Penguin e di Panda, che riguardavano solo certi aspetti del ranking, Hummingbird è una completa revisione dell’intero algoritmo di ricerca, visto che ha cambiato il modo in cui i dati vengono estratti dal motore di ricerca.

Interessando ben il 90% delle domande di ricerca, Hummingbird si presenta come il cambiamento più sensibile da anni a questa parte.  E’ stato realizzato poco più di tre mesi fa ma non pubblicizzato fino a fine settembre e la maggior parte della gente non a notato alcuna differenza. Google ha affermato che Hummingbird è focalizzato in gran parte sulla ricerca di conversazioni (concersational search): significa maggior attenzione a intere stringhe di ricerca piuttosto che a singole parole. In più Google fornirà i risultati come se tu avessi avuto una conversazione con il motore di ricerca, concentrandosi sul contesto della ricerca.

Cosa significa tutto questo per te, per il tuo lavoro e per la tua content strategy?
e come puoi cambiare la tua content strategy alla luce di Hummingbird? La risposta è una sola: dipende dalla tua attuale strategia di contenuti!

1 Crea contenuto utile

tips seo HummingbirdLa creazione di contenuto utile è da sempre uno dei più importanti fattori nel content marketing. Con Google Hummingbird l’usabilità dei contenuti diventa ancora più significativa. Il numero di chi cerca in forma di domanda è in crescita costante. E creare contenuti che rispondano a queste domande permette di apparire con più facilità nei risultati di ricerca SERPs.

Fare ricerca in forma di domanda non è un concetto del tutto nuovo. Ma con Google che focalizza ancora di più sul contesto della domanda piuttosto che su pezzi di stringhe, creare contenuti che rispondano ad una specifica questione può dare risultati migliori rispetto a contenuti con non lo fanno.

Creare contenuto che concentra l’attenzione su qualcosa di molto specifico (long tail) e sulle intenzioni di ricerca dell’utente, potrebbe portare ad un più alto ranking nei risultati rispetto a contenuto che accoppia solo poche parole.

2 Capire quanto è importante il mobile

Considerando che il 46% di chi fa una ricerca usa un dispositivo mobile, creare contenuti ottimizzati per il mobile diventa essenziale. Con Hummingbird  Google può ora fornire risultati migliori per chi cerca tramite mobile.  Avere un sito ottimizzato non è solo un’opzione è una necessità. Il migliore e semplice modo per raggiungere un’esperienza piacevole è quella di avere un responsive design.

Il responsive web design trova la risoluzione migliore a seconda del device utilizzato. Con Hummingbird, se non hai un sito ottimizzato anche per il mobile, questo non verrà fuori nei risultati di chi fa una ricerca tramite dispositivo mobile.

3 Non ignorare i social

Per anni è stato acceso il dibatto per cui Google usasse i social signals come fattore di ranking. Con Hummingbird Google permette un migliore processo dei segnali social, il che significa: non ignorare i social media.

I links sono stati tra i fattori più importanti  nel ranking per moltissimo tempo. Quando qualcuno metteva un link al tuo sito, questo era considerato come un voto di approvazione: il tuo sito risultava così utile da condividerlo con i visitatori del loro sito. Col passare del tempo, sempre più gente riuscì ad aggirare il sistema e i links persero d’importanza. Con la nascita nei social media ora non solo si può “votare” un contenuto che viene reputato interessante e utile, ma chiunque può condividerlo sui social con un click.

I “voti” social media (i +1 piuttosto che i like) conferiscono autorità esattamente come facevano i links. Per esempio: l’utente su Twitter con molti followers è più raggiungibile di uno che ne ha pochi.

Anche se non è certo se o come avvenga esattamente l’impatto dei social signal sui motori di ricerca ora che Hummingbird è al lavoro, i social media possono essere considerati in definitiva come una parte chiave della strategia di content marketing. Costruire una e-reputation positiva per il tuo lavoro attraverso le varie piattaforme deve essere una parte integrale del marketing online e non solo per il potenziale fattore di ranking . Rendere il tuo brand identificabile come esperto della tua nicchia di mercato è un obiettivo primario e i social media possono aiutarti a raggiungerlo.

Conclusioni

Con Google Hummingbird, che tu abbia o meno bisogno di cambiare la tua content strategy dipende da come fin’ora hai fatto marketing online. Se hai fatto attenzione ai precedenti aggiornamenti e fornito alla tua audience contenuti di qualità, Hummingbird non avrà grandi effetti. Ma se notate un decremento del traffico e non era stato messo il focus sul contenuto utile, ora è tempo di cambiare.

Con l’evidente enfasi che Google mette sulle ricerche conversazionali, dare al tuo pubblico contenuto utile che risponda alle questioni dell’utente è la chiave. In più ottimizzare questo contento per utenti mobile è sempre più importante, visto che le ricerche su device mobili tendono ad essere più conversazionali. Infine, nonostante l’effetto dei social signal sul ranking non sia ancora stato chiarito, è evidente che i social media dovrebbero essere parte integrante della strategia di content marketing per costruire un solido brand online.